La mostra

Lo Studio 

Negli 1956 Aldo Ballo e Marirosa Toscani fondano lo Studio Ballo+Ballo, destinato a diventare il più prestigioso studio fotografico italiano specializzato in design, dove organizzazione, professionalità e competenza porteranno i Ballo a raggiungere livelli di assoluta eccellenza. Uno Studio professionale, scuola e bottega per molti giovani assistenti. Un clima, un ambiente, una modalità di intendere rapporti, collaborazioni, scambi culturali. Uno stile di vita e di pensiero.

Un luogo di confronto intellettuale

Lo Studio Ballo diviene un luogo di confronto tra artisti, architetti, designer come, tra i molti, Bruno Munari, Gae Aulenti, Cini Boeri, Ettore Sottsass, Pier Giacomo e Achille Castiglioni, Enzo Mari, Alessandro Mendini e molti altri ancora. I Ballo collaboreranno con loro e con le più importanti ditte di design come Olivetti, Cassina, Danese, Zanotta, Brionvega, Alessi, Arflex, Bassetti, Barilla, Kartell, Artemide, Tecno, Driade, Borsalino, B&B Italia, Venini, e con La Rinascente. Le immagini di Aldo e Marirosa sono inoltre sulle principali riviste di design e arredamento, come “Domus”, “Ottagono”, “Abitare”, e in particolare “Casa Vogue”, diretta da Isa Tutino Vercelloni, che si avvale della collaborazione dei Ballo dal 1968 al 1992. Lo Studio Ballo si pone così al centro dei fermenti e delle dinamiche culturali che caratterizzano l’evoluzione del design italiano, contribuendo in maniera determinante, con le loro immagini, alla sua affermazione a livello internazionale, consacrata dalla grande mostra tenutasi al MoMA di New York nel 1972, Italy: The New Domestic Landscape (a cura di Emilio Ambasz), le cui immagini in catalogo vengono affidate ad Aldo Ballo.

Il percorso espositivo

La mostra accoglie oltre un centinaio di fotografie dello studio Ballo+Ballo, alcuni oggetti di design, in prestito dall’ADI Design Museum e dalle Raccolte d’Arte Applicata del Castello Sforzesco, e alcuni oggetti originali appartenuti ai due fotografi, oltre a riviste d’epoca con cui i Ballo hanno collaborato e volumi contenenti loro fotografie. Grazie alle videoinstallazioni di Studio Azzurro, che dialogano con le foto e gli oggetti in mostra nella Sala Viscontea, tutto ciò che è memoria e non poteva essere archiviato – i processi fotografici, il rapporto con gli oggetti di design esposti in mostra, la costruzione degli allestimenti in studio – diventa presente e tangibile, rendendo accessibili anche momenti, processi, esperienze di un “laboratorio” unico, lo Studio Ballo, ma anche di un’era conclusa, quella della fotografia analogica.

Sala Viscontea

Ma come era possibile restituire lo spirito dello Studio, ciò che non è materiale e quindi resta solo nella memoria? L’intervento di Studio Azzurro – le cui origini sono strettamente legate allo Studio Ballo – si pone su questo piano, nel tentativo di restituire un vissuto condiviso di ciò che è destinato a non restare se non appunto nella memoria.
Le installazioni dialogano in mostra, nella Sala Viscontea, con materiali originali esposti in bacheca (fotografie, riviste, libri) per meglio comprendere il rapporto dei Ballo con l’editoria nel campo dell’architettura e del design e per comprendere le varie articolazioni del “processo” fotografico: dal provino alla stampa positiva, alla pagina di rivista. Dialogano inoltre, a parete, con le fotografie che mettono in luce l’evoluzione dello stile della fotografia dei Ballo, dedicato al design italiano dagli anni Cinquanta fino agli anni Novanta.

Sala dei Pilastri

Nella Sala dei Pilastri sono invece esposti grandi ritratti di importanti designer, in dialogo con le fotografie degli oggetti da loro progettati, e inoltre un significativo omaggio ad alcuni ritratti realizzati da Marirosa.
Il grande “racconto” sullo Studio Ballo è quindi completato dai ritratti video realizzati negli anni da Studio Azzurro, dove molti dei protagonisti del design e dell’arte italiana si passano il testimone in un montaggio a sei schermi sincronizzati, dando vita a un racconto corale che restituisce appieno ciò che i Ballo hanno rappresentato, e lasciato, al mondo non solo del design, ma della cultura tutta.

Ritratto di Cini Boeri

La donazione e il bando Strategia Fotografia

L’idea di una mostra nasce nel 2022, quando Marirosa Toscani Ballo dona al Civico Archivio Fotografico del Comune di Milano l’archivio dello Studio Ballo+Ballo, esito del lavoro di tutta una vita con il marito Aldo Ballo.

Nel 2023 il Civico Archivio Fotografico partecipa al Bando Strategia Fotografia promosso dal MIC con un progetto di valorizzazione dell’Archivio, che risulta vincitore, e dà così il via allo studio del progetto di mostra e del catalogo.