La costruzione dell’immagine del design ai suoi esordi e nei decenni dell’affermazione nazionale e internazionale ha visto la cooperazione di designer, art director, grafici attorno alla fotografia come principale forma di rappresentazione.
Come in un grande laboratorio sperimentale sono stati messi alla prova linguaggi e canali di diffusione tramite l’opera e la convergenza di professionalità diverse.
Il caso dello Studio Ballo e la stretta collaborazione con Giancarlo Iliprandi, grafico, designer e fotografo esso stesso, mette in luce in modo emblematico i punti di contatto tra grafica e fotografia: rivela come l’invenzione del design abbia marciato in parallelo alla sua comunicazione.
INTERVENGONO:
Giovanni Baule, architetto e designer, già ordinario di Disegno industriale presso il Dipartimento di Design del Politecnico di Milano. La sua attività di ricerca è orientata agli ambiti della storia, della critica e dei metodi del progetto dei sistemi di comunicazione. Ha vinto il XIV° Compasso d’Oro per la rivista “Linea Grafica” (1987). Coestensore della Carta del progetto grafico (1989), è co-curatore di Anticorpi comunicativi (2012), Design è Traduzione (2016), Albe Steiner. Ricerche (2019). È autore di: Artefatti di Transizione (2001), Iliprandi: l’occhio del grafico per la fotografia (2022) e delle voci Grafica in Italia e Grafica in America in «Enciclopedia dell’Arte Contemporanea Treccani» (2021).
Monica Fumagalli Iliprandi, milanese, diplomata alla Scuola Politecnica di Design, inizia a lavorare nell’ambito della comunicazione visiva nel 1983 presso lo studio Lisa Parodi. Dall’89 al ’92 prosegue la sua attività alla Usellini Advertising, e nell’ottobre del 1992 è chiamata da Giancarlo Iliprandi a dare vita allo studio Iliprandi Associati. Insieme vincono, nel 2004, il Premio Compasso d’Oro per il redesign della rivista “l’Arca”. Dopo la scomparsa di Giancarlo Iliprandi (Milano 1925-2016), nel 2019 costituisce l’Associazione a lui dedicata con il compito di preservarne e valorizzarne l’opera. Situata nello storico studio del designer, insieme alla produzione professionale conserva numerosi quadri e scenografie del periodo della formazione all’Accademia di Brera (1946-1953), incisioni, disegni, fotografie, diari di viaggio, scritti e materiale didattico. Ricca è la biblioteca professionale che comprende molte riviste di cui è stato collaboratore o art director: “Serigrafia”, “Scinautico”, “Imago”, “Popular Photography Italiana”, “il Diaframma”, “Abitare”, “Interni”, “Esquire & Derby” e “Phototeca”.